mercoledì 23 settembre 2009

Stagione 2009-2010





Ecco a voi il programma per la stagione 2009/2010.
I prezzi sono rimasti invariati rispetto alla scorsa stagione, così come i giorni delle proiezioni.
Le prevendite avranno luogo nei giorni 12 e 13 ottobre (giorni del primo film in cartellone), a partire dalle ore 19.00 e fino all'inizio dello spettacolo.
Diffondete la notizia e linkate il nostro sito!

giovedì 17 settembre 2009

Il nostro sponsor !!


Dato che il Cineforum Antonianum versa in una situazione patrimoniale tendente al rosso vivo, quest'anno ci siamo messi a caccia di qualche anima pia che finanziasse il nostro amato cineforum. Il logo accanto testimonia che qualcuno s'è fatto avanti, visto che gli amici Riccardo e Corrado della "Jin Dojo", palestra/centro culturale in zona montà quest'anno saranno sponsor ufficiale della stagione 2009/2010 (a proposito, aspettatevi a breve il programma).
Se siete interessati a imparare un'arte marziale, partecipare a corsi di lingua o pittura, fate un salto da loro. tiè, vi lascio pure il direct link.

http://www.jindojo.it/

sabato 12 settembre 2009

FESTIVAL DEL CINEMA. VENEZIA 2009

Ecco il microscopico resoconto di un'intensa settimana alla mostra del cinema. Ognuno dei film che ho visto meriterebbe di essere trattato a parte, ma per risparmiare a tutti (me compreso) tempo e fatica, procedo con la seguente divisione: top five, flop five, più qualcosa nel mezzo. Il resto rimane nella normalità. Se avete domande sono pronto a informarvi di più.



TOP FIVE (in ordine sparso i film a mio avviso più validi):
1. Celda 211(Cella 211), di Daniel Monzón, Spagna, sezione Giornate degli Autori.
Come in un giorno cambia drasticamente la vita serena di Juàn, guardia carceraria che il giorno prima di prendere servizio è suo malgrado coinvolto in una rivolta dei detenuti dalle ripercussioni catastrofiche. Rimasto chiuso per errore all'interno della prigione, vedrà la sua vita prendere percorsi inaspettati e il suo carattere mutare completamente indole. Ottimo ritmo e protagonisti perfetti (Juàn e Malamadre, capo dei rivoltosi); un film intenso che si interroga sulla futilità della pretesa dell'uomo di giudicare ciò che è giusto o sbagliato. Potente.
2. Harragas, di Merzak Allouache, Francia, sezione Giornate degli autori.
La storia di un gruppo di "bruciati", gli harragas, che fuggono via mare dall'Algeria per approdare da clandestini in Europa; le loro vite sospese tra l'impossibilità di restare in patria, i rischi della traversata e la paura di essere scoperti all'arrivo; una barca alla deriva che tira fuori il meglio e il peggio degli uomini. Temi drammatici e attuali emergono da una regia sobria e calma che senza cadere mai nel patetico appassiona e coinvolge. Uno dei migliori tra i diversi film recenti sull'immigrazione.
3. Capitalism: A Love Story, di Michael Moore, USA, sezione In Concorso.
Come la crisi economica che ha sconvolto l'America e il mondo affondi le radici nel modello capitalista statunitense, nelle sconsiderate politiche della Casa Bianca, nei suoi affari con le lobbies di Wall Street e delle banche. Docufilm in pieno stile Moore, paladino dei diritti degli sfruttati e accusatore dei potenti. Ottimo montaggio; appassionato e commovente.
4. Gordos, di Daniel Sànchez-Arévalo, Spagna, sezione Giornate degli Autori.
Terapia di gruppo per vincere l'obesità attraverso la scoperta delle paure e dei veri motivi che la provocano; commedia dolce-amara, in cui il peso è una scusa per entrare nelle storie segrete delle persone. Buon equilibrio tra momenti delicati e risate; dura due ore, ma passano molto in fretta. Grasso è bello.
5. The Road, di John Hillcoat, USA, sezione In Concorso.
Dal libro, premio Pulitzer 2007, di Mc Carthy, il viaggio di un padre e un bambino in una America postapocalittica senza dio, dove la natura e l'uomo si sono evoluti in peggio. Film struggente, pugnalante, che si chiede fino a che limite possiamo definirci umanità. Fedelissimo al libro, lo utilizza senza variazioni come una sceneggiatura. La tragedia dei singoli individui, privati anche dei nomi, si fa tragedia universale.

FLOP FIVE (film che se stavo a letto a dormire era meglio):
1. Good Morning Aman, di Claudio Noce, Italia, sezione Settimana della Critica.
Le vite di Aman, giovane somalo che vive a Roma, e Teodoro, pugile in depressione, si incrociano e condizionano a vicenda. Tutto è debole, dallo sviluppo della sceneggiatura, ai dialoghi inconcludenti, alle riprese troppo lente. Sonno profondo.
2. Domaine, di Patric Chiha, Francia, sezione Settimana della Critica.
Lo strano rapporto di dominio e dipendenza tra un giovane e la zia alcolista. Piuttosto che guardare il film è meglio seguire l'esempio della zia e andare al bar.
3. Apan (The Ape), di Jesper Ganslandt, Svezia, sezione Giornate degli Autori.<
I sensi di colpa e le crisi di un assassino nel giorno in cui ammazza la moglie e prova ad ammazzare il figlio (e forse anche la madre), anche se ogni scena di violenza rimane fuori da ciò che vediamo. Un unico personaggio, con la camera sempre puntata addosso. Pure regista e attore, presenti in sala, sembrano imbarazzati.
4. Metropia, di Tarik Saleh, Svezia, sezione Settimana della Critica, Evento Speciale.
Film di animazione su un futuro triste in cui gli individui sono ipercontrollati da tv e pubblicità, a tal punto che ognuno ha un addetto di call centre in collegamento diretto con la propria mente. Animazione pesante, molto lento. Grigio.
5. Je suis heureux que ma mère soit vivante, di Claude e Nathan Miller, Francia, sezione Giornate degli Autori.
Ragazzo ritrova la madre che lo aveva abbandonato da piccolo; diviso tra la famiglia adottiva e la vera madre, intraprende un avvicinamento verso quest'ultima, ma una riconciliazione è possibile solo dopo un atto estremo, che cancella tutti i rancori. Film sul rapporto madre-figlio e sulla ricerca dell'identità. Il migliore dei flop, comunque lungi dall'essere bello.

QUALCOSA NEL MEZZO (due parole su film particolari che normalmente non si vedrebbero):
1. Pepperminta, di Pipilotti Rist, Germania, sezione Orizzonti.
Film coloratissimo e pazzesco, fuori dai canoni, quasi una sessione di cromoterapia.
2. La Horde, di Yannick Dahan, Francia, sezione Giornate degli Autori.
Zombie-movie nelle banlieue francesi, in assoluto uno dei più emozionanti del genere. Tripla standing ovation in sala durante la proiezione
3. My son my son what have you done, di Werner Herzog, USA, sezione In Concorso.
Arresto di un pazzo matricida. Prodotto da David Lynch, sembra quasi uno dei suoi film.
4. Yi ngoi (Accident), di Soi Cheang, Cina-Hong Kong, sezione In Concorso.
Team di killers su commissione che uccidono provocando complicatissimi incidenti.
5. Det Enda Rationella (A Rational Solution), di Jörgen Bergmark, Svezia, sezione Settimana della Critica.
Commedia amara sull'adulterio di coppie ultracinquantenni e su come superarlo o meno.
6. Dowaha (Buried Secrets), di Raja Amari, Tunisia, sezione Orizzonti.
Fiaba distorta e malata su una famiglia (madre e due figlie) autosegregata in casa.
7. Ehky ya Schahrazad (Scheherazade, Tell Me a Story), di Yousry Nasrallah, Egitto, sezione Fuori Concorso.
Le Mille e una Notte ai giorni nostri, spaccato della donna nel mondo islamico.
8. Viajo porque preciso, volto porque te amo, di Marcelo Gomes e Karim Ainouz, Brasile, sezione Orizzonti.
Finto reportage, parte lento e solitario ma è in crescendo. Poetico.
9. Valhalla Rising, di Nicolas Winding Rfn, Danimarca-UK, sezione Fuori Concorso.
Guerriero vichingo orbo e muto dalla forza sovrumana conduce una spedizione in una terra senza dei. Metafisico.
10. Tetsuo the Bullet Man, di Shinya Tsukamoto, Giappone, sezione In Concorso.
Film cyberpunk su un uomo che scopre di essere un androide super-armato. Metallico.
11. Life During Wartime, di Todd Solondz, USA, sezione In Concorso.
L'America degli psicofarmaci post 11/9 nella storia di una famiglia complicata, attraverso gli occhi di un bambino in ricerca. Da non perdere.