lunedì 26 febbraio 2018

La Pagella del Primo Trimestre!






Gentili Abbonati, Associati e Simpatizzanti,
vi ringraziamo della calorosa partecipazione al nostro periodico questionario di valutazione sulla rassegna in corso.

Ecco la classifica di gradimento dei film proiettati tra Ottobre e Dicembre '17:


1° posto "La La Land" di D. Chazelle
2° posto (a pari merito) "Il Monello Vs. Sherlock Jr." di Chaplin/Keaton e "Arrival" di D. Villeneuve
3° posto "Il Cittadino Illustre" di G. Duprat, M. Cohn
4° posto "La Mia Vita da Zucchina" di C. Barras
5° posto "Aquarius" di K. Mendonça Filho
6° posto "Scappa-Get Out" di J. Peele
7° posto "Orecchie" di A. Aronadio
8° posto "Fuoriclasse" di S. Collizzolli, M. Aiello
9° posto "Wallah Je Te Jure" di M. Merletto

Ma cos'altro è emerso dalle vostre valutazioni?
Avete apprezzato in molti la collaborazione iniziata quest'anno con MacAdemia di Scritture e Letture di Fabio Fracas e quindi speriamo di poterla proseguire anche per la prossima rassegna.
I film in lingua originale ancora vi dividono e allora cercheremo, come abbiamo sempre fatto, di accontentare sia chi li ama che chi poco li sopporta.
Bene accolta è stata anche la forte alternanza di genere dei film proposti.
Ricordiamo infine che la rassegna 2017-2018 si concluderà mercoledì 2 maggio 2018 con la proiezione del film a sorpresa di cui a breve comunicheremo il titolo.
Restate sintonizzati!!!

giovedì 22 febbraio 2018

Martedì 27 febbraio - "È Solo la Fine del Mondo"

"È Solo la Fine del Mondo"
(Juste la Fin du Monde) di Xavier Dolan
Canada/Francia 2016 - Drammatico - 95 minuti




Dopo dodici anni di assenza, Louis, giovane scrittore di successo torna a trovare la sua famiglia per comunicare una notizia importante. Ad accoglierlo trova il grande amore di sua madre e dei suoi fratelli, ma l’evento diventa un’occasione per lasciare emergere non solo i più profondi sentimenti ma anche le questioni irrisolte e i dubbi accumulati nel tempo. 




"Confrontandosi con la pièce più nota del drammaturgo francese Jean-Luc Lagarce (...) Xavier Dolan deve aver intuito che per tirare fuori dagli stereotipi personaggi e situazione di questa ennesima variazione sul tema del ritorno a casa, occorreva andare a pescare il non detto nascosto nelle pieghe del testo. (...) una silente imbastitura di insistiti primi piani carichi di verità che le parole nascondono, svelando la fragile imperfezione della natura umana. Bel cast francese al suo meglio, musica avvolgente di Gabriel Yared, morbida fotografia sui toni blu/marrone di André Turpin, Dolan si dimostra uomo di spettacolo sempre più maturo: il suo non sarà un cinema per tutti i palati, ma è vivo, intenso e gronda emozioni".  Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa    

"Piacerà a chi da decenni rimpiange il cinema perduto dei Bergman e dei Bresson e ora si trova finalmente un film girato in paradiso come quello dei grandi antenati. A nemmeno 30 anni il canadese Dolan sembra avere imparato tutto, dai tempi drammaturgici alla direzione degli attori a una sceneggiatura meritevole di essere pubblicata a parte".  
Giorgio Carbone - Libero    

"Appassionante esercizio di stile dove regia, montaggio, uso della musica e direzione degli attori (il gotha della cinematografia francese, da Vincent Cassel a Marion Cotillard, da Léa Seydoux a Nathalie Baye) compongono un inno al cinema-cinema, quello capace di scrivere emozioni con la macchina da presa".  Fulvia Caprara - La Stampa


69. Festival di Cannes (2016): Gran Prix e Premio Speciale della Giuria Ecumenica

giovedì 15 febbraio 2018

Martedì 20 febbraio - "La Tartaruga Rossa"

"La Tartaruga Rossa"
(La Tortue Rouge) di Michaël Dudok de Wit
Belgio/Francia 2016 - Animazione - 80 minuti




Un uomo naufragato su un’isola deserta popolata da tartarughe, granchi e uccelli, cerca disperatamente di fuggire, finché un giorno incontra una strana tartaruga che cambierà la sua vita. Attraverso la sua storia vengono ripercorse le grandi tappe della vita di un essere umano.






"Animazione esistenziale ed esistenzialista, panica e fusionale, è capace con pulizia di tratto e immediatezza stilistica di interrogarci nel profondo, sondando il perché del nostro essere qui e ora su questa terra. (...) fatevi questo regalo".  Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano

"Questo cartone, coprodotto da Ghibli, è emozione pura, una meraviglia per gli occhi. Pur privo di dialoghi, il film fa sognare grazie anche alla purezza di immagini che paiono quadri. Il cinema sa essere ancora poetico".  
Maurizio Acerbi - Il Giornale


69. Festival di Cannes (2016): Premio Speciale "Un Certain Regard"

giovedì 8 febbraio 2018

Martedì 13 febbraio - "Io, Daniel Blake"

"Io, Daniel Blake"
(I, Daniel Blake) di Ken Loach
Belgio/Gran Bretagna/Francia 2016 - Drammatico -100 minuti




Il cinquantanovenne Daniel Blake ha lavorato come falegname a Newcastle, nel nord-est dell’Inghilterra per la maggior parte della sua vita. Ora però, in seguito a una malattia, per la prima volta ha bisogno di un aiuto da parte dello Stato. Il destino di Daniel si incrocia con quello di Katie, madre single di due bambini piccoli, Daisy e Dylan, la cui unica possibilità di fuga dalla monocamera in un ostello per senza tetto a Londra è quello di accettare un appartamento a circa 500 chilometri di distanza. Daniel e Katie si troveranno così insieme, confinati in una terra di nessuno e impigliati nel filo spinato della burocrazia delle politiche per il Welfare nella moderna Gran Bretagna.




"Altro che il solito Loach. Andate a vedere Io, Daniel Blake (...): ne resterete conquistati per la violenza sofferta della sua poesia. Nonostante tutto, c’è poesia. E ci sono la miseria di Newcastle, le insidie della burocrazia, il cinismo del potere, la disillusione di chi non vede happy end. Loach trova accenti di verità che non è solo adesione ideologica ma si trasforma in qualcosa di spirituale, tanto che nella scena centrale si pensa al tragicomico Charlot". 
Maurizio Porro - Corriere della Sera

"Nella Newcastle contemporanea c’è gente che muore di fame. E non si tratta di migranti stranieri bensì di cittadini britannici bianchi, sudditi di Sua Maestà fino al midollo e membri di quella working class oggi senza lavoro. (...) Potente, diretto, appassionato e solidissimo, il film seconda Palma d’oro di Ken “il Rosso” Loach è lo specchio della sua rabbia da guerriero indomito nonostante gli 80 anni compiuti. II registro ricorda i suoi primi e sconvolgenti lavori per la Bbc (...). Imperdibile". Anna Maria Pasetti - Il Fatto Quotidiano


69. Festival di Cannes (2016): Palma d'Oro e Menzione Speciale della Giuria Ecumenica
British Independent Film Awards 2017: Miglior Film Britannico
David di Donatello 2017: Miglior Film dell'Unione Europea


sabato 3 febbraio 2018

Martedì 6 febbraio - "Un Re allo Sbando"

"Un Re allo Sbando"
(King of the Belgian) di Peter Brosens e Jessica Woodworth
Belgio/Olanda/Bulgaria 2016 - Commedia - 94 minuti




Il Re Nicola III è una persona sola, che ha la netta sensazione di vivere una vita non sua. Insieme a un regista inglese, Duncan Lloyd, incaricato dal Palazzo di ravvivare l’alquanto ingrigita immagine della monarchia, parte per una visita di Stato a Istanbul. Proprio allora arriva la notizia che la Vallonia, la metà meridionale del Belgio, si è dichiarata indipendente. Il Re non si perde d’animo e decide di tornare di corsa per salvare il suo regno. E per una volta, dichiara, se lo scriverà lui stesso, il suo maledetto discorso! Ma proprio mentre stanno organizzando il rientro, si scatena una tempesta solare che mette fuori uso le comunicazioni e il traffico aereo. I telefoni non funzionano più, gli aerei restano a terra. A peggiorare le cose, la sicurezza turca respinge seccamente la proposta del Re di tornare via terra. Ma il Re non ha nessuna intenzione di aspettare che la tempesta finisca. Lloyd, fiutando l’occasione di una vita, si inventa un piano di fuga talmente assurdo da prevedere abiti fiorati e cantanti bulgare. È così che ha inizio questa Odissea attraverso i Balcani sotto mentite spoglie, un viaggio carico di imprevisti, incontri inaspettati e momenti di pura euforia, che rappresenteranno un’inimmaginabile occasione di rinascita e libertà per il re. 





"Il punto di vista è nella cinepresa del documentario che sta girando un fotografo. Alla giusta distanza seguiamo la regalità che scarta la confezione e scopre la vita, la libertà oltre il cerimoniale, gli ostacoli quotidiani, lo sbandamento dei popoli, l’Europa violenta. Non irrilevante come i collaboratori sterzano nella “rivelazione”. Frank Capra ridotto da Beckett, rivisto da Kaurismaki e affidato all'incredulità dei personaggi davanti al disfacimento di protocolli e ipocrisie. Fantapolitica di poesia. Spiazzante".  Silvio Danese -Nazione-Carlino-Giorno 

"Un Re allo Sbando è un’opera apertissima che sarebbe piaciuta a Eco, un film a maglie larghe costruito davvero strada facendo e destinato ad accogliere proiezioni e fantasmi di ogni tipo. Purché lo si guardi con l’occhio incantato del viaggiatore disposto a farsi stupire (…). L’Europa è ancora un sogno, o forse un'allucinazione. Ma vale la visita". 
Fabio Ferzetti - Il Messaggero