giovedì 22 marzo 2018

Martedì 27 marzo - Tanna

"Tanna"
di Martin Butler, Bentley Dean 
Autstralia/Vannatu 2015 - Drammatico - 104 minuti
V.O. Sottotitolata



In una società tribale del Pacifico meridionale, una ragazza, Wawa, si innamora di Dain, il nipote del capo tribù. Quando una guerra fra gruppi rivali si inasprisce, a sua insaputa Wawa viene promessa in sposa ad un altro uomo come parte di un accordo di pace. Così i due innamorati fuggono, rifiutando il destino già scelto per la ragazza. Dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù, mentre gli abitanti del villaggio lottano per preservare la loro cultura tradizionale anche a fronte di richieste di libertà individuali sempre più incalzanti.




"Da non scambiare, e abbandonare, per documento etnografico o film antropologico per specialisti solo perché è ambientato, con interpreti locali, tra i villaggi di alcune delle rare tribù al mondo ancora fedeli all'esclusiva tradizione della foresta (...). Giulietta e Romeo in nauvhal è corretto, ma aggiungete il brivido, a volte miracoloso, di un viaggio ancestrale tra natura e cultura".  Silvio Danese - Nazione-Carlino-Giorno 


"Si fa esperienza di una sensazione insolita quando si è messi di fronte a Tanna (...). Una sensazione che cresce man mano che si procede nella visione, sorpresi e affascinati al contempo dalla distanza che esiste tra le immagini e i personaggi, tra il fascino (e la bellezza) della natura selvaggia in cui si svolge il film e la selvaggia primitività dei suoi attori. La macchina da presa è la guida per entrare in una specie di paradiso perduto, il cui fascino si ingigantisce grazie all'eleganza delle riprese, alla ieratica composizione delle inquadrature, alle sfumature e al contrasto dei colori, anche se poi lo sguardo è come risvegliato dall'inattualità dei corpi e dei volti che in quel mondo incantato si muovono e agiscono". 
Paolo Mereghetti - Corriere della Sera



72. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2015): 
Settimana Internazionale della Critica: Premio del pubblico “Pietro Barzisa” Miglior Film e Premio Fedeora Miglior Fotografia a Bentely Dean


giovedì 15 marzo 2018

Martedì 20 marzo - L'Altro Volto della Speranza

"L'Altro Volto della Speranza"
(Toivon tuolla puolen) di Aki Kaurismäki
Germania/Finlandia 2017 - Commedia - 98 minuti




Wilkström è un rappresentante di camicie, che lascia moglie e lavoro, e punta tutto su una partita a poker per cambiare vita. Khaled è un giovane rifugiato siriano imbarcato clandestino su una carboniera che si ritrova a Helsinki quasi per caso. Anche lui vuole cambiare vita. Le autorità però vorrebbero rispedire ad Aleppo Khaled, che se la deve vedere anche con dei picchiatori razzisti. Ma nella sua strada Khaled incontra anche persone come Wilkström che decide di aiutarlo. I due tentano di ripartire con la gestione di un ristorante triste e senza clienti, “La Pinta Dorata”, magari trasformandolo in un ristorante sushi alla moda... Un rifugiato, un rappresentante, un cuoco, una cameriera, un direttore di sala e un cane... insieme, forse, riusciranno a trovare ciò che cercano.




"L’altro volto della speranza è la nuova perla di humour laconico dal geniale Kaurismäki, con le sue ossessioni (cantanti di strada, Checker Marathon) ma anche voglia di nuovo raccontando di immigrati a schiena dritta (iracheni, siriani, somali) e finlandesi brava gente (la Finlandia, come nazione, meno). (...) Chi conosce i sedici film precedenti di Kaurismäki (tra cui Vita da bohème, Nuvole in viaggio, L’uomo senza passato) non può perderlo. Chi non li conosce pure".  
Francesco Alò - Il Messaggero

"L’altro volto della speranza ci dice alcune cose molto serie, e la più seria di tutte è questa: sul dramma degli immigrati bisogna anche saper ridere! Ovviamente questa riflessione riguarda la sfera artistica, riguarda Kaurismäki come regista e noi tutti come spettatori. Il film è un miracolo (il precedente lavoro del finlandese si intitolava Miracolo a Le Havre): affronta in modo molto diretto un tema complesso e doloroso, racconta l’odissea burocratica del giovane siriano con la precisione di un documentario, sembra insomma un film di Ken Loach... e invece è un film di Kaurismäki quindi fa anche, spesso e volentieri, morir dal ridere. (...) Alcuni film aiutano a capire il mondo, L’altro volto della speranza è uno di questi film".  Alberto Crespi - L’Unità


67. Festival di Berlino 2017: Orso d'Argento - Miglior Regia

giovedì 8 marzo 2018

Martedì 13 marzo - La Notte che Mia Madre ammazzò Mio Padre

"La notte che mia madre ammazzò mio padre"
(La noche che mi madre mató a mi padre)
di Inés París
Spagna 2016 - Commedia Noir - 93 minuti




Succede tutto in una notte. Con i figli via di casa per una gita, Isabel si propone di organizzare la cena di lavoro che suo marito Angel e la sua ex moglie Susana hanno in agenda con un famoso attore argentino: lo vogliono convincere a essere il protagonista del loro prossimo film, un giallo scritto dallo stesso Angel. A quel punto mancherebbe solo la coprotagonista e Isabel, attrice in cerca di una parte, sente che quella è la sua occasione per convincere tutti quanti. Ma nel bel mezzo della serata fa capolino lo stralunato ex di Isabel che ha urgente bisogno di parlarle...




"Piacerà a chi piace la black comedy come hanno imparato a farla gli spagnoli da Almodóvar in poi. La París si mostra una buona allieva di don Pedro soprattutto per quanto riguarda la direzione degli attori. Complimenti anche ai doppiatori che hanno saputo tener dietro alla frenetica parlata iberica.  Giorgio Carbone - Libero     

"Commedia degli equivoci dove nessuno è quello che sembra, nemmeno i morti. In patria ha fatto faville. Per godersela in pieno bisogna lasciarsi trasportare nel gioco di scatole cinesi con sorpresa: arriva all'ultimo minuto, quando già ci si infila la giacca".  Claudia Ferrero - La Stampa

mercoledì 7 marzo 2018

La Pagella del secondo bimestre ... Dai un voto a Cineforum Antonianum!






Gentili Abbonati, Associati e Simpatizzanti,
i primi due mesi del 2018 son passati e ancora una volta chiediamo il vostro aiuto per poter migliorare sempre più le nostre attività.

Siamo quindi a chiedere cinque minuti del Vostro tempo per compilare il tradizionale sondaggio per i film proiettati a gennaio e febbraio.

Se non eravate in sala ieri sera, potrete scaricare il sondaggio disponibile a questo collegamento:


stamparlo, compilarlo e consegnarlo allo Staff di Cineforum Antonianum alla prossima proiezione.

Oppure potrete compilarlo comodamente  da PC o da Smartphone collegandovi a questo indirizzo:


Vi ringraziamo della collaborazione e attendiamo di poter raccogliere le Vs. preziose opioni.


A presto!
Il Consiglio Direttivo

giovedì 1 marzo 2018

Martedì 6 marzo - "Silence"

"Silence"
di Martin Scorsese
USA 2016 - Drammatico/Storico - 161 minuti




XVII secolo. Padre Sebastian Rodrigues e padre Francisco Garupe, due giovani missionari gesuiti portoghesi, intraprendono un lungo viaggio, irto di pericoli, per raggiungere il Giappone e andare alla ricerca del loro insegnante e mentore scomparso, padre Christovao Ferreira. I due missionari sono inoltre incaricati di diffondere il cristianesimo, ma mentre esercitano il loro ministero tra gli abitanti di un villaggio, sono testimoni delle persecuzioni ai danni dei Cristiani giapponesi. In Giappone, infatti, i signori feudali e i Samurai sono decisi a sradicare il Cristianesimo dal paese e tutti coloro che si professano Cristiani vengono arrestati e torturati, costretti all’apostasia, a rinnegare la loro fede o ad essere condannati a una morte lenta e dolorosa...  




"Più ancora del controverso L’ultima tentazione di Cristo (1988) e dell’orientaleggiante Kundun (1997), Silence è il film che con l’immediatezza di un classico porta alla luce l’urgenza spirituale che da sempre sostiene il cinema di Scorsese, in un confronto serrato tra colpa e perdono, caduta e redenzione, angoscia e misericordia. Ed è, insieme, un omaggio neppure troppo velato alla lezione cinematografica dell’indimenticabile Akira Kurosawa, che già nel 1990 aveva voluto Scorsese nel cast di Sogni. Addirittura meticoloso nel rispetto del suo modello letterario, Silence si distacca dal libro di Endo per un minimo dettaglio dell’inquadratura finale. Un’immagine, certo. Non potrebbe essere altrimenti".  
Alessandro Zaccuri - Avvenire

"Dal romanzo di Shusaku Endo Silence, è il frutto di un’enorme ricerca versata in una capillare, ragionata visione scenografica (Dante Ferretti) e umana (dalle lettere dei missionari del ‘600) del tempo (...). Va superata, come una salita necessaria al monte Verità, la prima parte sulla tetra, spiritualmente ispirata, clandestinità tra le comunità cristiane. Nella seconda, le torture e i ricatti a Rodrigues (ottimo Garfield), la pragmatica ambiguità del “Giuda” Kichijiro, lo scontro teologico con l’Inquisitore, aprono la domanda sul silenzio di Dio alla scelta della fede come silenzio. Avventuroso e profondo".  Silvio Danese - Nazione-Carlino-Giorno


National Board of Review Awards 2016: 
Migliori Dieci Film dell'Anno, Migliore Sceneggiatura non Originale