venerdì 11 dicembre 2015

Martedì 15 dicembre - LA FAMIGLIA BÈLIER di Éric Lartigau

Nella famiglia Bélier, sono tutti sordi tranne Paula, che ha 16 anni. Nella vita di tutti i giorni, Paula svolge il ruolo indispensabile di interprete dei suoi genitori, in particolare nella gestione della fattoria di famiglia. 

Un giorno, incoraggiata dal professore di musica che ha scoperto che possiede un dono per il canto, decide di prepararsi per partecipare al concorso canoro di Radio France. Una scelta di vita che per lei comporterebbe l'allontanamento dalla sua famiglia e l'inevitabile passaggio verso l`età adulta.






Commedia francese delicata e acuminata al tempo stesso, garbata e deliziosa ma anche ferocemente problematica”. (Paolo D’Agostini – La Repubblica).

I Bèlier sono schietti, veraci, con satira politica incorporata in simpatica caricatura molto alla francese”.
(Maurizio Porro – Il Corriere della Sera).


Il film non cade mai nel sentimentale perché usa con intelligenza e rispetto tutto il potenziale, anche comico, dei personaggi”. (Fabio Ferzetti – Il Messaggero).




Premio César 2015: Miglior Promessa Femminile (Louane Emera); Premio Lumière 2015: Miglior Attrice (Karin Viard) e Miglior Rivelazione Femminile (Louane Emera); Sarlat Film Festival 2015: Salamandre d’Or a Eric Lartigau

martedì 1 dicembre 2015

Martedì 1 dicembre - L'arte della felicità

Due fratelli. Due continenti. Due vite. Una sola anima. Sotto un cielo plumbeo, tra i presagi apocalittici di una Napoli all’apice del suo degrado, Sergio, un tassista, riceve una notizia che lo sconvolge. Niente potrà più essere come prima. 

Ora Sergio si guarda allo specchio e quello che vede è un uomo di quarant’anni, che ha voltato le spalle alla musica e si è perso nel limbo della sua città. Mentre fuori imperversa la tempesta, il suo taxi comincia ad affollarsi di ricordi, di speranze, di rimpianti, di presenze. 

Prima o poi la pioggia smetterà di cadere ed il cielo si aprirà. E da lì verrà la fine. O tornerà la musica. 



mercoledì 18 novembre 2015

Martedì 24 novembre - Class Enemy di Rok Biče

Slovenia, oggi. Un liceo come tanti. Una classe come tante. Una quotidianità come tante. Ma è davvero tutto così ordinario, così regolare? È davvero tutto così tranquillo, sotto la patina di normalità? 

Basta l’arrivo del nuovo professore, il durissimo Robert, per innescare un violento corto circuito didattico e umano, poco dopo la tragica morte di una studentessa che devasta gravemente gli equilibri. Il dolore dei ragazzi si traduce immediatamente in rabbia e la rabbia, alimentata da interrogativi esistenziali troppo difficili da affrontare, si traduce in caccia: caccia al colpevole, caccia al nemico. 

Una scorciatoia emotiva che impatta, fatalmente, contro il nuovo professore: il colpevole perfetto, il nemico perfetto. Esplorando i torti e le ragioni, i buoni e i cattivi Class Enemy smonta le certezze più categoriche e invita a riflettere, tanto gli adolescenti quanto gli adulti, sulle sfumature. 



Mi sembra importante poter parlare, attraverso l’arte cinematografica, di temi che riflettano sia la società nazionale che quella mondiale. In Class Enemy ciò traspare nel microcosmo dei ragazzi delle medie superiori: una generazione estremamente vulnerabile e, in quanto tale, propensa ad assorbire quel che le succede intorno, sia a livello conscio che inconscio. La rivolta degli studenti contro il sistema scolastico, simboleggiato dal severo professore, è l’immagine riflessa dello scontento sociale globale, che sfrutta ogni (in)giusto motivo per ribellarsi contro le norme vigenti. Nel racconto, queste situazioni estreme descrivono il baratro tra due generazioni molto diverse tra di loro: baratro che la tragedia avvenuta ha maggiormente ampliato. Si tratta di un difetto, di un’interferenza nella comunicazione. - Rok Biček

mercoledì 11 novembre 2015

MARTEDI' 17 NOVEMBRE_RESISTENZA NATURALE di JONATHAN NOSSITER

Dieci anni dopo Mondovino, Jonathan Nossiter racconta l’urgenza e le sorprese di una nuova resistenza italiana: nel vino, nell’agricoltura e nel cinema. Scopre un movimento di vignaioli e agricoltori “naturali” che ci offrono speranza e gioia tramite la loro ribellione contro un sistema politico-economico fallito che omologa e avvelena la produzione agro alimentare. 

Vivendo come molti di noi sognerebbero, quattro vignaioli emblematici, nuovi contadini in fuga dalla città, lottano per l’autenticità, la biodiversità e la libertà. E Il vino, con la sua forza vera e simbolica nella nostra cultura, diventa portavoce di una denuncia che riguarda tutta la catena di produzione alimentare.

Ma l’impegno di Corrado Dottori, Elena Pantaleoni, Giovanna Tiezzi e Stefano Bellotti si rispecchia anche nel lavoro del loro amico Gian Luca Farinelli della Cineteca di Bologna, che restituisce la vitalità del passato cinematografico al pubblico di oggi. Così, i ribelli del vino naturale (e del cinema), uniti contro il “Nuovo Ordine Economico Mondiale”, offrono un modello incantato di resistenza. Perché non c’è sostenibilità ambientale se non c’è sostenibilità culturale.

Resistenza naturale intreccia la forza documentaria di un mondo affascinante ma nascosto con le finzioni del passato e del presente, risvegliando il ribelle sopito in ciascuno di noi.

La serata è abbinata alla degustazione di vini dell'azienda Alla Costiera.






mercoledì 4 novembre 2015

Martedì 10 novembre_ Viviane di Ronit Elkabetz, Shlomi Elkabetz


Viviane è uno di quei film miracolosi in cui sembra non succedere niente e invece avvince con momenti drammatici e ironici, con una intensa sceneggiatura e attori eccezionali”. (Natalia Aspesi – La Repubblica)


Se pensate che nulla sia più appassionante di un courtroom drama americano, forse non avete ancora visto un film giudiziario israeliano (…) romanzo affollato di storie, atti mancati, cui un gruppo di attori fantastici dà tutti i sapori e le emozioni del mondo”. (Fabio Ferzetti – Il Messaggero).



Viviane Amsalem è determinata a ottenere il divorzio dal marito che non ama più. Ha meditato a lungo e da tre anni ha lasciato il tetto coniugale e si fa ospitare da un fratello sposato.

Purtroppo Israele, patria di Viviane e di suo marito Elisha, pur essendo nazione democratica non prevede matrimonio e separazione civili. Ci si deve rivolgere all’unica autorità competente, il tribunale rabbinico, che rimette nelle mani del coniuge la decisione definitiva: la separazione infatti può avvenire esclusivamente con il suo pieno consenso.

Ogni espediente è concesso al marito, ai testimoni convocati dalle parti e ai giudici al fine di rallentare fino allo spasmo la procedura tentando di evitare quello che per Viviane è inevitabile.





sabato 31 ottobre 2015

Martedì 3 novembre 2015 - Pelo Malo di Mariana Rondón in VO


Pelo Malo di Mariana Rondón
(V.O)

Caracas e la sua periferia. Junior ha nove anni, un fratellino e una madre vedova, disoccupata e alla disperata ricerca di un lavoro. A Junior piacciono la musica pop e i capelli lisci. Riccio e scapigliato, vorrebbe stirarsi i capelli e vestirsi da cantante per fare bella figura nella foto scolastica, ma sua madre non tollera queste sue fissazioni che reputa segnali di un’insana inclinazione e gli preferisce il figlio minore, tanto da pensare di affidarlo alla suocera. Frustrato dall’ostilità della madre, Junior si rifugia nell’amicizia di una giovane vicina di casa e di Mario, il ragazzo dei fiammiferi.


“Il bellissimo film di Mariana Rondon è un avvertimento sulla diversità in un contesto povero e faticoso”.
(Maurizio Porro – Il Corriere della Sera).

“Pelo Malo è un gran film che racconta una piccola storia di conflitto (...) non si riesce a staccare gli occhi di dosso dai bravissimi Samuel Lange Zambrano (Junior) e Samantha Castillo (la madre)”.
(Francesco Alò – Il Messaggero)






venerdì 23 ottobre 2015

Martedì 27 Ottobre_Babadook di Jennifer Kent

Sarà la pellicola di Jennifer Kent, Babadook, a dare il via "ufficiale" alla 69^ stagione del Cineforum Antonianum. Un horror degli antipodi che riporta in vita tutta una tradizione del cinema gotico-fantastico, con tocco indiscutibilmente femminile.
 
Amelia è rimasta sola a crescere il figlio Samuel dopo aver perso il marito, sei anni prima, in un incidente stradale. Samuel presenta difficoltà comportamentali che lo allontanano dalle amicizie scolastiche e lo tengono sveglio la notte. Questa iperattività del bambino e le gravi difficoltà economiche che si trova ad affrontare, rendono la vita di Amelia talmente complicata e stressante da indurla quasi a odiare suo figlio. Una sera, Amelia trova in casa un libro di favole che non ricordava di possedere, intitolato "Mister Babadook" e lo legge a Sam.


"Questa opera prima meticolosamente progettata e diretta dalla regista e sceneggiatrice Jennifer Kent riesce a fornire reali scosse mentre tocca i temi più seri della perdita, del dolore e di altri demoni che non possono essere così facilmente sconfitti". (Variety)
"Babadook crea tensione senza salti di spavento o inseguimenti, ma con un lento bruciare di suspense che fa ansimare a voce alta, nascondere gli occhi, e piangere almeno due volte". (Slate)




venerdì 16 ottobre 2015

Martedì 20 ottobre_Birdman in V.O.


Film d’apertura della mostra del cinema di Venezia nel 2014

Birdman di Alejandro González Iñárritiu ha conquistato critica e pubblico per la sua tecnica registica che dà l’impressione che l’intera pellicola sia girata in un unico take.


Riggan Thompson (Keaton) vuole riscattare la decaduta celebrità ottenuta con l’interpretazione del supereroe “Birdman” e decide di lanciarsi in una folle impresa: scrivere l’adattamento de “Di cosa parliamo quando parliamo d'amore” di Raymond Carver, dirigerlo e interpretarlo in uno storico teatro di Broadway. Gli ostacoli non mancheranno: la rivalità con l’attore “perfetto” Mike Shiner (Norton), l’ostilità della più temuta critica teatrale e l’insuccesso delle prime tre “anteprime”. Sullo sfondo il rapporto complicato di Thompson con la figlia e lo “spettro” di Birdman che non accetta d’essere accantonato. 


“Un film tutto dialoghi brillanti e trascinanti piani sequenza contro la retorica dell'azione e degli effetti speciali (che però fanno capolino in sottofinale...). Un cast di attori (formidabili) che recitano la parte di attori, entrando e uscendo di continuo dal ruolo, con mille allusioni alle loro vere carriere. E un regista che è nato in Messico ma firma un film americano fino al midollo”.
 (Fabio Ferzetti – Il Messaggero).
 


martedì 5 maggio 2015

MARTEDI' 5 MAGGIO


Ultimo appuntamento della stagione 

Anime Nere 
di Francesco Munzi



Tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, Anime nere di Francesco Munzi è la storia di tre uomini dell’Aspromonte legati all’ambiente della ‘ndrangheta. Come in un western ambientato ai giorni nostri, dove il richiamo delle leggi del sangue e il sentimento della vendetta hanno la meglio su tutto, prende vita la storia di una famiglia criminale calabrese. Una vicenda che inizia in Olanda, passando per Milano, fino in Calabria, sulle vette dell'Aspromonte, dove tutto ha origine, e fine. Anime Nere è la storia di tre fratelli, figli di pastori, vicini alla ndrangheta, e della loro anima scissa.

In un' intervista il regista spiega come ha studiato i luoghi e le persone poi “raccontate” nel proprio film:«Criaco è di Africo, parla di una realtà che conosce benissimo e che sa restituire in maniera straordinaria, coinvolgente. Io però avevo bisogno di tempo per entrare davvero nelle cose: ho vissuto quasi un anno ad Africo con Gioacchino, parlando con le persone, facendomi conoscere e conoscendole, scoprendo che non si può sempre distinguere il bene dal male ma anche che quel male ha radici profonde e lontane, che all’improvviso tornano a farsi sentire»



lunedì 27 aprile 2015

28 aprile - Mud di Jeff Nichols in versione originale


Ellis (Tye Sheridan) è un ragazzino quattordicenne che, in giro con l'amico Neckbone (Jacob Lofland), incontra casualmente, in un piccolo isolotto sul Mississippi, Mud (Matthew McCounaghey), un fuggitivo con un dente in meno, un serpente tatuato sul braccio e una pistola sempre pronta all'uso. 

Nonostante sulla testa di Mud pendano una taglia che fa gola a tanti e un mandato di cattura che motiva le forze dell'ordine a spingersi anche oltre la legge, Ellis si aggrappa a lui nel disperato tentativo di rifuggire le tensioni quotidiane della sua famiglia. 

Colpiti dalle storia che Mud racconta loro, Ellis e Neckbone si impegnano con tutte le loro forze ad aiutarlo a rimettere in sesto una barca che gli permetta di lasciare l'isoletta sano e salvo. Tuttavia, per i due ragazzini è difficile discernere la realtà dalla versione dei fatti raccontata da Mud e presto molte domande cominciano ad affiorare nelle loro menti: Mud è davvero inseguito per aver ucciso un uomo? E, soprattutto, chi è quella misteriosa ragazza che nel frattempo è arrivata nella loro piccola città?





lunedì 20 aprile 2015

Martedì 21 aprile - Las Acacias di Pablo Giorgell

Il film nel 2011 vinse il premio per la Miglior opera prima al festival di CannesIl regista argentino indaga nel rapporto delicato fra Ruben e Jacinta: lui è un rude camionista, indurito dalle esperienze della vita, mentre lei è una giovane madre che viaggia con la piccola figlia. Un autista tendenzialmente misantropo e una madre con bimba condividono la cabina di un camion, dal Paraguay a Buenos Aires. Silenzi e paesaggi, finché l'incomunicabilità si scioglie: ma le vie si separano troppo presto. Una storia minima che sembra vista cento volte, raccontata con un tipico stile da festival (piani-sequenza, niente musica).

Questo film on the road dell’argentino Pablo Giorgelli, che arriva dopo molto girovagar per festival, ha le virtù che aveva il cinema degli “affetti speciali”: pause, silenzi, occhiate, confusione interiore, storia a tappe non forzate della nascita d’un affetto, incrocio di due solitudini a lunga gittata  - Maurizio Porro (Il Corriere della Sera)

Esce finalmente, sottotitolato, il vincitore della “Caméra d'or” a Cannes 2011. Un esercizio di rigore che accumula tensione emotiva, lavorando sulla durata, per sciogliersi nel finale struggente. Con un piede nel reportage antropologico (tutto è stato ripreso dal vero, il “Gauchito” dell'altarino è una divinità locale, un bandito protettore dei camionisti) e un altro nelle radici cristiane. Fabio Ferzetti (Il Messaggero)






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venerdì 10 aprile 2015

Martedì 14 aprile - Father and son di Hirokazu Koreeda

Arriva dal paese del sol levante la pellicola proposta il 14 aprileFather and son di Hirokazu Koreeda alle ore 21 al Cinema Porto Astra ( sala 8)

Premio della Giuria capitanata da Stevn Spielberg a Cannes 2013, il film racconta la storia di un professionista di successo che scopre che suo figlio biologico è stato scambiato con un altro bambino. 



Uno scambio di neonati che ha portato il loro vero figlio a crescere per sei anni con un’altra coppia e altri due fratellini, in condizioni sociali ed economiche disagiate. All'uomo, quindi, si presenta come necessaria una scelta davvero difficile: tenere il bimbo che ha cresciuto anni oppure dare la precedenza al sangue del suo sangue?


domenica 29 marzo 2015

Martedì 31 marzo


Il passato di Asghar Farhadi


Martedì 31 marzo sarà proiettata la pellicola francese Il passato di Asghar Farhadi. Il regista, non di certo una novità per il Cineforum Antonianum, già apprezzato con Una separazione, si conferma particolarmente abile nel raccontare la complessità della natura umana attraverso un intreccio di dialoghi, ambienti, gesti e sguardi che, anzichè dissipare i dubbi, ne creano di ulteriori e ancora più profondi. 


Dopo quattro anni di separazione, Ahmad arriva a Parigi da Teheran, su  richiesta di Maria, la moglie francese, per espletare le formalità del loro divorzio. Durante il suo breve soggiorno, Ahmad scopre il rapporto conflittuale che Maria ha con sua figlia, Lucia. Gli sforzi di Ahmad per cercare di migliorare questo rapporto sveleranno i segreti di un passato a lui sconosciuto.

mercoledì 18 marzo 2015

Martedì 24 marzo 2015

In una rassegna come quella del Cineforum non poteva mancare – il 24 marzo - il film documentario di Marco Segato L'uomo che amava il cinema, dedicato alla figura di Piero Tortolina, animatore culturale padovano scomparso nel 2007, “forse l’ultimo vero cinéphile, vissuto in un’epoca in cui il cinema era grande e le passioni che animava straordinarie” (Marco Segato). Il documentario sarà introdotto dal regista.  

Laureato in ingegneria, coltiva da sempre la passione per il cinema. Frequenta il Centro Universitario Cinematografico e avvia l’esperienza di Cinema1, storico cineclub italiano. Nel ’77 inizia una raccolta di pellicole che diverrà una delle più importanti collezioni private italiane. Fa circolare i suoi film in tutta Italia, nei cineclub e nelle retrospettive, dando un contributo essenziale alla diffusione della cultura cinematografica. Al termine della proiezione incontro con il regista Marco Segato. 

Commenta così il regista :

«Ho conosciuto Piero Tortolina solo pochi anni fa. Era un uomo elegante, gentile e sempre un po´ misterioso. Da subito mi è sembrato che il fuoco che aveva bruciato nella sua vita, quello di una passione inestinguibile per il cinema, fosse difficile da afferrare e da comprendere fino in fondo, una passione straordinaria ma anche pericolosa che può cambiare la vita, farla deragliare verso luoghi a volte meravigliosi e a volte inospitali. Ero curioso di sapere qual fosse la storia che aveva da raccontare. Così mi sono convinto che fosse necessario raccontare la storia di Piero Tortolina perché in qualche modo era anche la storia del cinema italiano vista attraverso gli occhi di uno straordinario cinéphile, forse l’ultimo vero cinéphile, vissuto in un’epoca in cui il cinema era grande e le passioni che animava straordinarie. Tortolina era consapevole della parabola incerta che il cinema stava compiendo, lui che aveva amato quello classico americano degli anni Trenta e Quaranta. Eppure non smise fino all’ultimo di essere curioso, di interessarsi a registi nuovi, di avere fiducia nei giovani» 


giovedì 12 marzo 2015

Martedì 17 marzo - Smetto quando voglio

Dalla storie di sette precari parte il brillante film Smetto quando voglio di Sydney Sibilia – il 17
marzo - che va a pescare tanto nella commedia all’italiana, partendo dalla realtà di tutti i giorni,
quanto alle serie tv come Breaking Bad o The Big Bang Theory.

Pietro Zinni ha trentasette anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano i tagli all'università e viene licenziato. Cosa può fare per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato?


L'idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker.

Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli...




lunedì 9 marzo 2015

Martedì 10 marzo

 Boyhood 
di Richard Linklater
 
Il film racconta la vita di una famiglia con gli occhi di un bimbo, documentando la crescita vera del giovane Ellar Coltrane. Il film è diviso in episodi e segue la vita di Mason jr dal suo primo anno di scuole elementari fino al momento in cui lascia la famiglia per andare al college, alla fine del quarto anno di scuole superiori: quindi dai 5 ai 18 anni circa. La sua storia si inserisce all’interno di quella della sua famiglia: i genitori di Mason jr sono divorziati, lui e sua sorella Samantha vivono tra due famiglie.

Il film racconta, dal punto di vista di Mason, i traslochi, le nuove scuole, la nuova relazione del padre (che ha un altro figlio da un’altra compagna), e i due successivi matrimoni falliti della madre con due uomini con problemi di alcolismo e progressivamente sempre più violenti. Ma soprattutto parla di Mason, della sua infanzia e della suaadolescenza, dalla prima fidanzata alla prima sbronza, ai viaggi per andare a trovare la sorella maggiore all’università.




Il film è stato girato in soli 39 giorni, ma la particolarità è quella di essere stato ambientato in un arco temporale di oltre dieci anni. La decisione del regista, infatti, è stata quella di vedere i personaggi cambiare realmenteanno per anno, senza l’ausilio di make up o, nel caso dei bambini, del cambio dell’attore.

Boyhood racconta anche la storia di questi ultimi 12 anni, dagli eventi storici (la guerra in Afghanistan, l’elezione di Obama) all’evoluzione degli oggetti d’uso quotidiano, tecnologici e non.



martedì 3 marzo 2015

Programmazione di marzo


Ad aprire il mese di marzo stasera, 3 marzo, al cineforum Antonianum non poteva che essere il premio Oscar Ida, diretto da Paweł Pawlikowski. Siamo nella polonia del 1962. Anna ha diciotto anni e sta per farsi suora nel convento dove vive, orfana, sin da bambina. Prima di prendere i voti, scopre di avere una zia ancora in vita, Wanda. Insieme, le due donne affrontano un viaggio alla scoperta l'una dell'altra e del loro passato. Ida si troverà a dover scegliere tra la sua identità di nascita e la religione che l'ha salvata dai massacri nazisti. Un delicato gioco di contrasti tra le due donne protagoniste (Agata Kulesza e Agata Trzebuchowska) e lo sfondo dai conflitti che hanno segnato la società polacca di quegli anni.

Il 10 marzo sarà la volta di Boyhood di Richard Linklater. Un progetto sperimentale, il film racconta la vita di una famiglia con gli occhi di un bimbo, documentando la crescita vera del giovane Ellar Coltrane. Il film è stato girato in soli 39 giorni, ma la particolarità è quella di essere stato ambientato in un arco temporale di oltre dieci anni. La decisione del regista, infatti, è stata quella di vedere i personaggi cambiare realmente anno per anno, senza l’ausilio di make up o, nel caso dei bambini, del cambio dell’attore.


Dalla storie di sette precari parte il brillante film Smetto quando voglio di Sydney Sibilia – il 17 marzo - che va a pescare tanto nella commedia all’italiana, partendo dalla realtà di tutti i giorni, quanto alle serie tv come Breaking Bad o The Big Bang Theory. Pietro, un chimico di 37 anni non vuole finire per strada come molti dei suoi amici, quindi si ingegna fino a scoprire, con l’aiuto di un collega, come sintetizzare una nuova sostanza stupefacente non ancora messa al bando dal ministero. Pietro chiama a raccolta i suoi amici accademici finiti in rovina e mette su una banda, per fare soldi e per ritrovare una minima dignità.

In una rassegna come quella del Cineforum non poteva mancare – il 24 marzo - il film documentario di Marco Segato L'uomo che amava il cinema, dedicato alla figura di Piero Tortolina, animatore culturale padovano scomparso nel 2007, “forse l’ultimo vero cinéphile, vissuto in un’epoca in cui il cinema era grande e le passioni che animava straordinarie” (Marco Segato). Laureato in ingegneria, coltiva da sempre la passione per il cinema. Frequenta il Centro Universitario Cinematografico e avvia l’esperienza di Cinema1, storico cineclub italiano. Nel ’77 inizia una raccolta di pellicole che diverrà una delle più importanti collezioni private italiane. Fa circolare i suoi film in tutta Italia, nei cineclub e nelle retrospettive, dando un contributo essenziale alla diffusione della cultura cinematografica. Al termine della proiezione incontro con il regista Marco Segato.

Martedì 31 marzo sarà proiettata la pellicola francese Il passato di Asghar Farhadi. Il regista, non di certo una novità per il Cineforum Antonianum, già apprezzato con Una separazione, si conferma particolarmente abile nel raccontare la complessità della natura umana attraverso un intreccio di dialoghi, ambienti, gesti e sguardi che, anzichè dissipare i dubbi, ne creano di ulteriori e ancora più profondi. Dopo quattro anni di separazione, Ahmad arriva a Parigi da Teheran, su richiesta di Maria, la moglie francese, per espletare le formalità del loro divorzio. Durante il suo breve soggiorno, Ahmad scopre il rapporto conflittuale che Maria ha con sua figlia, Lucia. Gli sforzi di Ahmad per cercare di migliorare questo rapporto sveleranno i segreti di un passato a lui sconosciuto.


INFO
Cineforum Antonianum 
Ore 21 Cinema Porto Astra / sala 8
via Santa Maria Assunta 20 – Padova 

Ingresso singola proiezione: 5 euro
cineforumantonianum@gmail.com






lunedì 23 febbraio 2015

Martedì 24 febbraio - Venere in pelliccia

In un teatro parigino, dopo una giornata di provini degli attori per la pièce che si sta per mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono per lo scarso rendimento delle candidate. Nessuna ha le doti necessarie per interpretare il ruolo della protagonista e si sta preparando per uscire, quando si presenta Vanda; l'attrice è un vero vortice di energia, sfrenata e impertinente, incarna tutto ciò che Thomas odia. E' volgare, senza cervello, e si non ferma davanti a nulla pur di ottenere il ruolo. 

Ma stavolta, pur con molti dubbi, Thomas lascia una possibilità all'attrice ed è con stupore che vede la sua metamorfosi. Non solo lei si procura gli accessori di scena e i costumi, ma comprende perfettamente il personaggio (che porta il suo stesso nome) e dimostra di conoscere a memoria ogni riga del copione. Man mano che il "provino" va avanti e raddoppia di intensità, l'attrazione di Thomas per Vanda si trasforma in ossessione. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Leopold von Sacher-Masoch.



martedì 17 febbraio 2015

Martedì 17 febbraio - Dallas buyers club

In un periodo incerto nella storia americana, un uomo con i suoi difetti lotta per la sopravvivenza è il film di Jean-Marc Vallée in programma stasera al cinema Fronte del Porto Astra ( Padova).

Il rude texano Ron Woodroof scopre presto di essere malato e gli viene diagnosticato l'HIV. Comincia perciò a curarsi seguendo un corso di medicina alternativa. Incontra Rayon, un transessuale sieropositivo. Woodroof oltre ad avere un carattere particolare è omofobo e ha un passato da tossico dipendente. 


Gli vengono dati solo trenta giorni di vita ma grazie all'aiuto di Rayon e della dottoressa Eve Sack riuscirà a sopravvivere per molto più tempo, fino al 1992.



mercoledì 4 febbraio 2015

10 febbraio - Locke - versione originale sottotitolata

Ivan Locke si è dato molto da fare per crearsi una vita soddisfacente. Stanotte quella vita gli crollerà addosso. Alla vigilia della più grande sfida della sua carriera, Ivan riceve una telefonata che mette in moto una serie di eventi che faranno a pezzi la sua famiglia, il suo lavoro e la sua anima. La regia di Locke è un’esperienza cinematografica più unica che rara che mette letteralmente il pubblico al posto del passeggero a guardare la vita del guidatore che si dipana.


"È stata una gioia e una sfida realizzare Locke in modo completamente diverso. Girato in tempo reale, il film si inoltra in territori inesplorati della cinematografia per cui Hardy regge lo schermo da solo mentre la cinepresa non chiude mai occhio. L’autostrada di notte è in parte sfondo e in parte installazione artistica, mentre un cast d’eccezione interpreta le persone che Ivan ama e odia e che assistono al suo viaggio straordinario verso la disperazione e, infine, verso la redenzione. La vita di un uomo trasformata in mezzo serbatoio di benzina. Credo che il viaggio di Ivan Locke sia profondamente commovente ed estremamente compulsivo."
STEVEN KNIGHT









giovedì 22 gennaio 2015

"Anita B.", un film per raccontare il coraggio della memoria

Il 27 gennaio, per la Giornata della Memoria, il Cineforum Antonianum propone il film “Anita B” di Roberto Faenza, tratto dal romanzo di Edith Bruck, Quanta stella c'è nel cielo, edito da Garzanti.
Il film narra le vicende di un’adolescente di origini ungheresi sopravvissuta al lager di Auschwitz, dove ha perso i genitori. Rimasta sola viene accolta dall’unica parente viva che ha, Monika, sorella di suo padre che vive non lontano da Praga con il marito Aron, il figlioletto Roby e il fratello di Aron, il giovane e attraente Eli.

Qui Anita si scontrerà con una realtà inaspettata: nessuno, neppure Eli, con cui scoprirà l’amore, vuole ricordare il passato. E il più grande tabù è proprio l’esperienza del campo di concentramento, quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi.
Nella mescolanza di popoli e lingue che confluiscono attorno a Praga subito dopo la fine della guerra Anita farà la conoscenza di tanti personaggi indimenticabili e ad un certo punto si troverà ad affrontare una situazione imprevista, che la porrà di fronte a una decisione che richiede coraggio.

Dove: cinema Fronte del Porto in via Santa Maria Assunta 20
Quando: martedì 27 gennaio alle ore 21
Costi: Ingresso abbonamenti e Ingresso singola proiezione: 5 euro






venerdì 16 gennaio 2015

In ordine di sparizione - Martedì 20 gennaio

In una regione isolata della Norvegia, Nils tiene libere le strade guidando un enorme spazzaneve. Cittadino modello, la sua vita è sconvolta dall’omicidio del figlio, finito per errore nel mirino della malavita. Deciso a vendicarsi, l’uomo si rivela un combattente nato, scagliandosi da solo contro un’organizzazione criminale guidata dal "Conte", giovane gangster ferocissimo ma amante dell’arte e vegano convinto. La situazione si complica quando si mette di traverso anche la ruspante mafia serba, in un susseguirsi di omicidi e vendette incrociate sempre più rocambolesco. Grazie alla fortuna dei principianti e a un coraggio fuori dal comune, Nils riuscirà a tenere tutti sotto scacco, fino all’eclatante resa dei conti.



Da tempo volevo fare un film sulla vendetta. La vendetta è un sentimento primitivo, eppure squisitamente umano. Da bambino volevo vendicarmi: combattevo le persone che mi avevano fatto del male, derubato, umiliato o tradito. Vendicandomi, pensavo di lottare per il trionfo della giustizia. Immaginavo di rimettere le cose a posto, restituendo pan per focaccia. Immaginavo che "i cattivi", finalmente umiliati, avrebbero riconosciuto i loro torti. Ma come tutti sappiamo, le cose non vanno così… Invece di giustizia ottenevo solo rappresaglie, in un crescendo di violenza. Così mi sono detto: se non si riesce ad avere giustizia, cerchiamo almeno di divertirci. 

(NOTE DI REGIA di Hans Petter Moland )


lunedì 12 gennaio 2015

Riprendono gli appuntamenti con il cineforum Antonianum - Padova

Dopo la pausa invernale, riprendono gli appuntamenti con il cineforum Antonianum, storica istituzione padovana, che da 68 anni propone una selezione di film tra i migliori della stagione  cinematografica appena trascorsa. 

Prossimo appuntamento martedì 13 gennaio con La vita di Adele (in versione originale con sottotitoli) vincitore della Palma d'oro al festival di Cannes 2013. 

La pellicola, ispirata alla graphic novel di Julie Maroh Il blu è un colore caldo, racconta la storia di Adele, una quindicenne che vuole diventare un’insegnante (interpretata dall’attrice Adele Exarchopoulos). La vita della ragazza viene sconvolta quando incontra Emma, una studentessa d’arte con i capelli blu (interpretata da Lea Seydoux). Tra loro nascerà una storia d’amore.


cineforum antonianum


E' ancora possibile acquistare l'abbonamento per la stagione 2014-2015 ad un prezzo speciale €40
abbonamento intero; €20 abbonamento studenti (medie superiori e universitari – fino a 27 anni).

Dove: cinema Fronte del Porto in via Santa Maria Assunta 20
Quando: martedì 13 gennaio alle ore 21 
Costi: Ingresso abbonamenti e Ingresso singola proiezione: 5 euro