lunedì 6 marzo 2017

Martedì 7 marzo_Non essere cattivo di Claudio Caligari

Per l'iniziativa "Corti in Sala" in collaborazione con il Centro Nazionale del Cortometraggio, la visione di  " Non essere cattivo" verrà introdotta dal cortometraggio "Vermiglio" di Filippo Proietti e Giordano Torreggiani, con protagonista Daniele Parisi.


 Un soliloquio a tinte buie che ricorda una celebre graphic novel...

NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari(Italia 2015) 
Drammatico, 100 min(Italia 2015) 


David di Donatello 2016: Miglior Fonico di Presa Diretta

Vittorio e Cesare sono ragazzi cresciuti nella criminalità di Ostia, e vivono di espedienti, spacciando e cercando di mantenere il loro gradino nella gerarchia della malavita. Non è lontano da loro il desiderio di una vita normale, con un lavoro e una famiglia, ma i loro istinti violenti continuano a prendere il sopravvento. Nell’ultimo film di Claudio Caligari vediamo due anime intrappolate in un mondo di droga e violenza che lottano con tutte le loro forze contro il dolore, la società e anche contro se stessi. 


“I cattivi non sono solo cattivi, e non sempre è colpa loro se lo sono. La differenza con tanti film e libri che hanno cercato di raccontare questo purgatorio senza uscita è che Caligari lo conosce bene e ama i suoi personaggi, anche i più trucidi, perché sa vedere oltre e dentro. Perché sa, mentre quasi sempre gli scrittori e i registi non sanno, cioè vedono con gli occhi di chi sta fuori e non pensano neanche lontanamente a farsi carico di quei dilemmi, di quella condanna” (Goffredo Fofi – Internazionale)

“Terrore del vuoto che Caligari pare volere esorcizzare con una messa in scena da cui lo stesso vuoto è cancellato, dove i protagonisti sono in campo dall’inizio alla fine, e in cui il silenzio è bandito da conversazioni ininterrotte e da esplosioni di musica capace di azzerare i pensieri. Perché la paura del vuoto si allarga a comprendere quella di pensare, di prendere consapevolezza di sé, come accade per un breve attimo a Vittorio, che si guarda allo specchio e sputa sulla propria immagine riflessa” (Andrea Pirruchio -  Cineforum)

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