Vincitore nel 2013 dell’Orso
d’Oro e del Premio della Critica Internazionale al Festival di Berlino, Il caso Kerenes (Child’s Pose) conferma il
regista rumeno Călin Peter Netzer una delle voci più importanti del
cinema europeo attuale.
Cornelia è una donna
borghese sulla sessantina dal carattere dominante che ha condizionato
la vita agiata della famiglia accanto ad un marito passivo ed un
figlio Barbu, ormai più che trentenne, che controllato
ossessivamente dalla madre non è riuscito a rendersi minimamente
autonomo. Quando Barbu è coinvolto in un grave incidente, provocando
alla guida della sua auto la morte di un ragazzino, Cornelia lotta
con le unghie e con i denti, dimostrandosi pronta a tutto pur di
evitare che finisca in prigione, senza capire che la vera libertà a
cui il figlio aspira può concederla solo lei stessa.
"Vincitore a Berlino
il film del romeno Netzer è l'impietoso ritratto della borghesia
romena di oggi e di un rapporto super edipico tra una mamma e un
figlio che in un incidente ha ucciso un bimbo. Da una parte la
corruzione materiale dove tutto si compra, dall'altra quella morale
del racconto potente, ricco di analisi, osservazioni, recitato al
meglio (Luminita Gheorghiu, Bogdan Dumitrace), completo di squarci di
biografia collettiva." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della
Sera', 13 giugno 2013)
"Il film rumeno 'Il
caso Kerenes', già premiato dal festival di Berlino che
probabilmente conserva la sua vocazione di osservatorio attento sui
vicini e meno vicini orientali, si presta a più di un livello di
lettura. Meno convincente è la messa in scena di un caso giudiziario
sul cui sfondo fiorisce la corruzione. (...) Più potente invece lo
sguardo su una relazione tra madre e figlio dominata da un sentimento
amoroso malato. Dunque meno interessante l'aspetto sociologico,
malgrado il probabile ponte metaforico tra dimensione pubblica e
privata nel suggerire quanto la deresponsabilizzazione personale sia
pesante eredità della diseducazione comunista. E' più da
valorizzare la scelta stilistica del 'film da camera', dal ritmo
concitato e nervoso, che offre una bella chance alla protagonista
Luminita Gheorghiu." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 13
giugno 2013)
Nessun commento:
Posta un commento