domenica 16 novembre 2014

Martedì 18 novembre - Il caso Kerenes




Vincitore nel 2013 dell’Orso d’Oro e del Premio della Critica Internazionale al Festival di Berlino, Il caso Kerenes (Child’s Pose) conferma il regista rumeno Călin Peter Netzer una delle voci più importanti del cinema europeo attuale.

Cornelia è una donna borghese sulla sessantina dal carattere dominante che ha condizionato la vita agiata della famiglia accanto ad un marito passivo ed un figlio Barbu, ormai più che trentenne, che controllato ossessivamente dalla madre non è riuscito a rendersi minimamente autonomo. Quando Barbu è coinvolto in un grave incidente, provocando alla guida della sua auto la morte di un ragazzino, Cornelia lotta con le unghie e con i denti, dimostrandosi pronta a tutto pur di evitare che finisca in prigione, senza capire che la vera libertà a cui il figlio aspira può concederla solo lei stessa. 


"Vincitore a Berlino il film del romeno Netzer è l'impietoso ritratto della borghesia romena di oggi e di un rapporto super edipico tra una mamma e un figlio che in un incidente ha ucciso un bimbo. Da una parte la corruzione materiale dove tutto si compra, dall'altra quella morale del racconto potente, ricco di analisi, osservazioni, recitato al meglio (Luminita Gheorghiu, Bogdan Dumitrace), completo di squarci di biografia collettiva." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 13 giugno 2013)

"Il film rumeno 'Il caso Kerenes', già premiato dal festival di Berlino che probabilmente conserva la sua vocazione di osservatorio attento sui vicini e meno vicini orientali, si presta a più di un livello di lettura. Meno convincente è la messa in scena di un caso giudiziario sul cui sfondo fiorisce la corruzione. (...) Più potente invece lo sguardo su una relazione tra madre e figlio dominata da un sentimento amoroso malato. Dunque meno interessante l'aspetto sociologico, malgrado il probabile ponte metaforico tra dimensione pubblica e privata nel suggerire quanto la deresponsabilizzazione personale sia pesante eredità della diseducazione comunista. E' più da valorizzare la scelta stilistica del 'film da camera', dal ritmo concitato e nervoso, che offre una bella chance alla protagonista Luminita Gheorghiu." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 13 giugno 2013)

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