martedì 9 dicembre 2014

martedì 9 dicembre - Still Life di Umberto Pasolini

Film rivelazione della sezione Orizzonti della 70 Mostra di Venezia


Questo è il secondo lungometraggio di Uberto Pasolini in qualità di regista e succede al suo film di esordio acclamato dalla critica, Machan – La vera storia di una falsa squadra, distribuito nel 2008 dopo aver vinto svariati premi in numerosi festival internazionali di cinema, tra cui la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il Brussels Film Festival e il Palm Beach Film Festival.


John May è un impiegato incaricato di provvedere alla sepoltura delle persone i cui parenti sono introvabili. Nel suo impegno di dare dignità in morte a coloro che l’hanno persa in vita, egli compone con grande sensibilità gli elogi funebri e sceglie accuratamente la musica d’accompagnamento al funerale. Tuttavia non gli riesce mai di far partecipare qualcuno alla cerimonia e dunque rimane lui, da solo, ad assistere all’ultimo viaggio dei suoi “clienti” su questa terra. Tanta dedizione ai morti non è gradita ai superiori di May, perciò le sue mansioni vengono trasferite a un altro ufficio più “efficiente”, e lui è dichiarato in esubero. Quando un ignoto vicino muore senza amici e in solitudine, May si prende a cuore il suo caso come ultimo incarico. Superando rifiuti e situazioni di stallo, percorre il paese in lungo e in largo per rintracciare la sparpagliata famiglia e gli amici dimenticati di Billy Stoke, in modo che il suo funerale non sia un’altra triste cerimonia senza nessuno. La ricerca porta quest’uomo riservato e di corte vedute a intraprendere un viaggio spirituale.


"Negli ultimi decenni il mondo occidentale ha assistito a una graduale frammentazione della società, di cui è esempio la scomparsa del vicinato, inteso come luogo nel quale i residenti di lunga data condividono una storia e l’interesse degli uni per gli altri. Contemporaneamente l’Occidente ha visto il rapido tramonto della famiglia multigenerazionale. Queste due trasformazioni hanno contribuito al tragico fenomeno della “morte in solitudine”. Partendo da tale triste realtà ho voluto creare un film che celebri e rammenti il valore della vita vissuta, in particolare della vita di coloro che passano inosservati." ( Umberto Pasolini) 

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