Indipendent Spirit Award 2015: Premio “Robert Altman”
L’ex
compagna del detective Doc Sportello si rifà viva all’improvviso
con una storia sul suo attuale fidanzato miliardario, del quale, si
da il caso, sia innamorata. Le trame della sua ex moglie e del suo
ragazzo per rapire il miliardario, portano il detective sull’orlo
della pazzia…
Siamo
alla fine degli psichedelici anni ’60, ‘paranoia’ è la parola
più ricorrente ‘ e Doc sa che “love” è un’altra delle
parole, come “trip” o “groovy”, che vengono usate a
sproposito—solo che quest’ultima in genere porta guai.
“Vizio
di forma, un noir, un thriller, un sogno psichedelico, che il
venerato regista americano Paul Thomas Anderson, a 45 anni, ha
osato, primo e forse ultimo al mondo, trarre da un romanzo di Thomas
Pynchon (Inherent Vice del 2009) […] In certi momenti il film pare
Chinatown di Polanski (1974), in altri Il lungo addio di Altman
(1973), ma Anderson è ovunque e pure Pynchon. È un labirinto di
fatti, luoghi, personaggi che si inseguono, ed è come se anche lo
spettatore scivolasse nella storia come in una nebbia: e infatti pare
normale che gli intrecci si accumulino e si sfaldino senza che a Doc,
ma anche a noi, importi il nesso e pretenda una soluzione. Ma poi il
senso c’è.[…]” ( Natalia Aspesi - la Repubblica)
“Vizio
di forma è brillantemente segnato da Jonny Greenwood, è un viaggio
mentale di Anderson, dove il jazz irrompe con un riverbero che può
lasciare storditi, confusi e persino infastiditi. Ma senza dubbio
siete nelle mani di un maestro”.(Peter Travers - Rolling Stone)
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